Giorno della Memoria | La musica dei luoghi: l'inferno di Treblinka

Progetto a cura di
Erik Battaglia e Claudio Voghera

Voce recitante
Olivia Manescalchi

Testi tratti da
L’inferno di Treblinka di Vasilij Grossman

Musiche di
Ludwig van Beethoven

 

«Un posto desolato che gli uomini della Gestapo, con il benestare del Reichsführer delle SS Heinrich Himmler, scelsero per edificarvi il patibolo per antonomasia. Lì venne eretta la principale fabbrica della morte delle SS: il lager di Treblinka. Oggi i testimoni cominciano a parlare, la terra e i sassi a levare – alte – le proprie grida. E di fronte alla coscienza collettiva del mondo, davanti agli occhi dell’umanità tutta possiamo ripercorrere, passo dopo passo, i gironi di un inferno, quello di Treblinka, in confronto al quale l’inferno di Dante è uno scherzo innocente di Satana.» Così scrive nel 1944 Vasilij Grossman, corrispondente di guerra dell’Armata Rossa, dopo la liberazione del campo di Treblinka, la più terribile macchina della morte nazista.
Due campi, il n. 1, un lager con condizioni disumane per prigionieri di varie nazionalità, soprattutto polacchi, ma quasi non paragonabile al n. 2, quello per gli ebrei: «Nel nuovo lager nulla era pensato per la vita, tutto era inteso per la morte.»

 

 

 

 

Scuola di esercitazioni corali di Dario Tabbia
Scuola di direzione di coro e composizione corale di Elena Camoletto
Scuola di musica vocale da camera di Erik Battaglia
Scuola di musica d’insieme per archi di Manuel Zigante
Scuola di violoncello di Cecilia Radic
Scuole di pianoforte di Francesco Bergamasco, Caterina Vivarelli e Claudio Voghera